venerdì 3 ottobre 2014

Diritto all’istruzione nei piccoli centri



Il nuovo anno scolastico si è aperto con tutte le difficoltà derivanti da vari problemi di natura economica, strutturale e logistica. Problemi che diventano ancora più pesanti per coloro che vivono in piccoli paesi e che, con il nuovo piano di dimensionamento scolastico, si vedono costretti a viaggiare per decine di chilometri per raggiungere il plesso scolastico al quale sono stati accorpati. 



 
“Un problema – sottolinea il consigliere Monaco - che diventa ancora più pesante per chi vive in località di montagna, lì dove l’inverno è più rigido e nevoso, e che ha figli che frequentano la scuola primaria o secondaria di primo grado in quanto i bambini o i ragazzi non possono certamente recarsi a scuola da soli. Un efficace sistema di collegamento tramite gli scuolabus, che sono a carico dei comuni, potrebbe lenire tali problema, ma quanto tempo le famiglie saranno propense a rimanere nel proprio paese se al mattino tutta la famiglia prende strade diverse per recarsi nei luoghi di studio o di lavoro?” Questi quesiti sono contenuti nell’interrogazione presentata oggi stesso dal consigliere Monaco per avere risposte dall’Assessore all’Istruzione.

“Da una parte c’è il diritto all’istruzione che può essere garantito solo nelle scuole in grado di assicurare personale docente qualificato e strutture idonee, dall’altro il continuo spopolamento dei piccoli centri che rischiano di essere abitati esclusivamente da popolazione anziana. Un tempo si utilizzavano le scuole pluriclassi per garantire l’istruzione anche lì dove i cittadini in età scolare erano pochi e di diverse fasce d’età. Si tratta, però, di soluzioni che avrebbero bisogno di particolare cura sotto l’aspetto didattico sia per quanto riguarda il corpo docente, sia per quel che concerne tecniche e tecnologie per l’insegnamento. Costi che, temo, non siano sostenibili in questo particolare momento storico”.

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