venerdì 3 ottobre 2014

Campochiaro e la silente protesta della popolazione sull'impianto a biomasse in costruzione.


Campochiaro. (di Carla Ferrante)
Le ruspe gialle al lavoro dall'alba di ieri 2 ottobre scortati dalla polizia antisommossa. Scavano nel terreno per realizzare le fondamenta dell'impianto a biomasse. I cittadini continuano ad affluire lungo la strada aldilà del cantiere transennato con la rete color arancio. I tir portano via i cumuli di terra insieme alle speranze di chi ormai ha abbandonato anche l'ultima illusione. Il cielo plumbeo é minaccioso, li in quell'area ormai tutto assume i contorni di una minaccia, le ruspe, i cittadini e quel cartello che identifica i lavori. Ad animare la protesta ci sono gli studenti delle scuole limitrofe. In loro l'ottimismo é vivo, protestano in forma pacifica, anche se la consapevolezza dell'inefficacia é disarmante. Una protesta che fa più rumore nei suoi intenti più che sul campo. Come sempre pochi manifestanti e molti i volti noti che forse utilizzano le battaglie più come vetrina politica che come ideale etico e morale. I sindaci che erano anche palesemente favorevoli all’impianto oggi solcano l’onda della protesta. I cittadini non vogliono le biomasse come non vogliono l'eolico, ma quali e quanti cittadini? Dove sono quando c'é da protestare e manifestare il dissenso? Ecco come sempre:
"armiamoci e partite."


  

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