domenica 24 agosto 2014

Venafro. Finalmente anche Primo Piano Molise si occupa del caso presunto "stalker consigliere comunale", ponendosi i quesiti etici di responsabilità sollevati dal nostro giornale



Anche l'informazione cartacea finalmente, attraverso il quotidiano Primo Piano Molise, questa mattina ha pubblicato l'interrogativo che tutta la cittadinanza a Venafro si chiede dopo la notizia riportata dal nostro giornale da fonti "attendibilissime" del caso che avrebbe investito un noto consigliere comunale di Venafro, di stalking o di molestie nei confronti di una signora maritata ad un noto artigiano della città. 
Ribadiamo, pubblicando di nuovo integralmente la notizia diffusa mercoledì 20 agosto alle ore 15:12.
<<Sarebbe scattata in mattinata la denuncia di una signora, moglie di un bravo artigiano di Venafro contro un noto esponente politico e amministratore di maggioranza al comune di Venafro.
La donna, oggetto di continue avance da parte dell'uomo, nonostante i reiterati avvertimenti di lasciarla stare in quanto non interessata a un rapporto extraconiugale, sarebbe stata costretta a esporre denuncia querela per stalking  alla locale stazione dei Carabinieri della città di confine. La questione già di dominio pubblico sta facendo molto discutere nei diversi ambienti della città>>.

Pur ponendo dei dubbi sulla veridicità della denuncia ( non interessa sapere se vi è stata o meno) visto che  abbiamo posto non con certezza matematica, ma con un ragguardevole "sembrerebbe che" la possibilità o meno di un esposto ai carabinieri di Venafro.
A distanza di poche ore giunge una telefonata da parte dell'avv. Mancone che vuole una rettifica all'articolo, senza citare il cliente che la richiede ( vuole dire a questo punto che se denunzia non vi è stata, qualcosa di veritiero c'è, se non altro (lavoriamo di fantasia e non troppo) nel tentativo di sedurre, di infastidire una donna sposata da parte di qualche personaggio pubblico come indicato dalla soffiata.
Giunge in redazione la missiva pubblicata integralmente a firma, non dell'avv. Carmela Mancone, ma congiunta da parte anche dell'avv. Marina Perna che a nome dei loro "misteriosi" assistiti chiedono la rettifica dell'articolo ufficialmente. 
Questa missiva documentale, è la prova provata a questo punto, che pur non essendoci una denunzia  ufficiale, la notizia aveva infastidito di sicuro due loro clienti di parte avversa (anche in questo caso lavoriamo di fantasia, ma non troppo) si erano stizziti della notizia, riconoscendosi in essa e avevano cercato di zittire, di minimizzare e sminuire la notizia oramai di dominio pubblico, tramite i consigli dei due avvocati.
Potevamo anche non interessarci più del caso e dare ragione, anche se indebitamente agli avvocati, in quanto noi non avevamo citato nessuno e neanche loro avevano voluto citare i loro rispettivi clienti, ma si intromette il sindaco Sorbo, che con un attacco diretto al nostro Direttore e al giornale, dichiara che avremmo diffuso una notizia totalmente falsa etc etc. Sorbo  fa precipitare la situazione e ci vediamo costretti, a pubblicare la missiva integrale dei due avvocati. Non l'avremmo mai voluto fare, per preservare non solo l'onorabilità dei loro clienti, ma anche la loro, che in questo caso sono stati additati immeritatamente di leggerezza ( pur capendo che non è così e che avrebbero voluto tacere il tutto senza ulteriori polveroni, ottenendo, invece,  l'esatto effetto contrario).
Oggi la questione è di dominio pubblico e chi riveste ruoli istituzionali sarà costretto a dare giustificazioni e delucidazioni in merito.
Con questo dimostriamo che noi sappiamo fare il nostro mestiere e chi per altri compiti faccia il proprio.


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