lunedì 25 agosto 2014

Isernia. Dopo la morte di Mario Cutone e le polemiche sulla tempestività dei soccorsi, interviene l'autista dell'ambulanza: in sette minuti eravamo sul luogo del tragico incidente.



Dopo le polemiche innescate su F.B. che accusano l’organizzazione del 118 che sarebbe giunta sul posto del gravissimo incidente verificatosi alle porte di Isernia in cui ha perso la vita l’Ing. 38 Mario Cutone, dopo 40 minuti dal sinistro, registriamo la replica di Sasy Rosaria Giangiobbe, autista dell’ambulanza che ha prestato soccorso. << Davvero è uno schifo sentire parlare persone che ignorano come funziona il servizio di emergenza territoriale. Ad Isernia vi è una sola ambulanza che purtroppo sabato sera, quando è accaduto l’incidente era impegnata a Sant’ Agapito per un altro soccorso.


Come da protocollo, doveva partire l’ambulanza di Venafro, ma visti i km è partita quella di Isernia e da Sant’Agapito per giungere sul luogo dell’incidente ci ha messo 7 minuti, forse troppo pochi per i rischi che si corrono, e forse non tutti sanno che quando chiamate al 118, tutti gli spostamenti di ogni ambulanza sono registrati da un terminale di bordo. Non vi sta scrivendo un testimone o una informata sui fatti, ma l’autista che sabato sera ha rischiato anche la propria vita per correre in soccorso di Mario. Per quanto riguarda il fatto che quel povero ragazzo respirava ancora, chiedete al medico che vi spieghi che tipo di respiro era>>.

Siamo convinti delle ragioni dell’autista che con evidente tempestività è giunta con la sua ambulanza sul luogo del sinistro. Resta un fatto che desta stupore: un ospedale come il Veneziale di Isernia, può avere a disposizione solo un’ambulanza per le emergenze?

Nessun commento: