lunedì 25 agosto 2014

Accessibilità e valorizzazione dei beni culturali molisani



Riceviamo e pubblichiamo: Non c’è crisi economica che possa giustificare il completo disinteresse verso la valorizzazione delle aree archeologiche e il vasto patrimonio artistico e architettonico dei nostri territori, né tantomeno l’impegno civile di denunciare i gravissimi e preoccupanti fenomeni discriminatori di inaccettabile inciviltà che ne impediscono la fruizione, a chiunque vive in condizione di disabilità.



 
Volevamo ricordare che esistono anche loro, basta recarsi un attimo nei luoghi più esemplari per senso civico, amore, sollievo e conforto presenti in regione, per rendersi conto che “gli invisibili” esistono e dovrebbero anche loro usufruire del diritto di poter visitare  luoghi culturali di incantevole bellezza. Uno dei pochi casi di esemplare rispetto e attenzione, per chi vive la propria esistenza da disabile e che rappresenta un “modello” da imitare, è la riserva MAB di Montedimezzo, in agro di Vastogirardi, in provincia di Isernia, in cui il bellissimo patrimonio naturale della biosfera, si concede, con i suoi ausili e sussidi, ai tanti visitatori che vivono difficoltà motorie e sensoriali, permanenti e temporanee, la propria esistenza.

Le problematiche non riguardano solo l’accesso alle aree archeologiche e agli spazi museali, in cui insuperabili barriere architettoniche ostacolano l’accesso ai possibili visitatori, ma continuano spesso anche all’interno delle aree espositive, per l’assenza di  percorsi obbligatori e sicuri utilissimi per guidare e aiutare chiunque sia affetto da problemi motori. I problemi si complicano poi,  per i visitatori con difficoltà sensoriali, che non trovano ausili e sussidi tiflologici inclusivi, ormai diffusi in molti musei italiani. 

Nessuna audio guida, nessun catalogo digitale e in braille con disegni in rilievo dei beni più significativi, nessun modello  in scala delle opere, nessuna applicazione per smartphone e  ancor peggio, nessun percorso tattile, corredato con delle mappe in rilievo degli spazi e delle descrizioni in alfabeto Braille, che illustrano i reperti e le opere  dei vari musei. Come spesso accade, a pagare le conseguenze di tagli e razionalizzazioni, dei finanziamenti ai beni e alle attività culturali e alle conseguenti discriminanti barriere architettoniche,  sensoriali e percettive,  sono sempre i più bisognosi di attenzioni che, insieme ai giovani e agli anziani sono di continuo privati dei diritti economici, sociali e culturali, anche nella nostra piccola regione che si ritiene impropriamente civile.

L’attuale dilagante insensibilità verso la “diversità”, potrebbe rilevarsi un’opportunità da non perdere in futuro, per valorizzare efficacemente  il vasto e diversificato patrimonio culturale molisano, nel renderlo, con appropriati ausili e sussidi tecnici ed informatici, “accessibile e unico”. Ciò favorirebbe l'integrazione sociale e culturale e il pieno  rispetto dei diritti costituzionali,  dei tanti visitatori affetti da disabilità motorie e sensoriali, attualmente privati del piacere di “toccare con mano”, le tante bellezze del vasto patrimonio culturale della nostra “piccola regione” .

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