mercoledì 19 marzo 2014

Spending Review, Cgil: Ancora cassa su pensioni e accanimento su donne? Piano Cottarelli attacco a sistema pubblico e welfare

“Ancora un'operazione di cassa sulle pensioni, in perfetta continuità col passato, insieme ad un particolare accanimento sulle donne?”. 









E' quanto afferma il segretario confederale della Cgil, Vera Lamonica, in merito al piano Cottarelli di Spending Review, per quanto riguarda i capitoli welfare e previdenza, nel sottolineare come “si prevedono pesanti riduzioni del nostro sistema di welfare, senza contemplare che i tagli nel welfare sono tagli alle prestazioni, rendono più debole ciò che è già debole”.

Secondo la dirigente sindacale, nel merito, “si parla di nuovo di voler legare il diritto all'indennità di accompagnamento a limiti di reddito familiare, dicendo addirittura che se si potesse applicare la nuova misura non solo alle nuove domande ma anche alle indennità già concesse i risparmi sarebbero sicuramente più elevati. Analogo discorso viene fatto per ridurre le invalidità civili: come se negli ultimi anni non si fossero già fatte campagne contro gli abusi andando soltanto a penalizzare i veri invalidi”.

Per Lamonica, inoltre, “misure estremamente pesanti si prospettano per quanto riguarda la previdenza. Ancora una volta si vanno a colpire i pensionati e le donne, in particolare queste ultime per quanto riguarda l'innalzamento di un anno in più di contributi per andare in pensione di anzianità”. Su quest'ultimo punto, la Cgil si augura che “con la nuova richiesta dell'Ue sull'allineamento della contribuzione per le donne, non si voglia ripetere l'esperienza del governo Berlusconi, che innalzò di un colpo a 65 anni l'età per la pensione delle donne del Pubblico Impiego, con ulteriore penalizzazione delle donne, e che anzi l'occasione venga colta per intervenire su uno dei punti più delicati ed iniqui della riforma Fornero: abbassando per gli uomini l'età di accesso e favorendo per le donne la valorizzazione contributiva per i periodi di lavoro di cura. Si ripropone insomma, l'esigenza di intervenire su un impianto normativo che si rivela sempre più socialmente insostenibile”.

Ma non è questa per Lamonica “l'unica misura contro le donne visto che nel piano Cottarelli si parla anche di misure per ridurre le pensioni di reversibilità; così come di 'maggiore deindicizzazione delle pensioni nel 2015', anche se non si precisano le misure che si intendono adottare, mentre appare purtroppo abbastanza chiaro il contributo temporaneo (per quanto tempo?) che viene richiesto sulle pensioni relativamente più elevate, dal momento che quando si precisa che il contributo verrà fatto sul 15% dei pensionati si capisce che le pensioni 'relativamente più alte' sono quelle di 2500 euro lordi”. Nel piano, infine, “risulta compreso un intervento di oltre tre miliardi di euro nel triennio sul sistema sanitario nazionale già fortemente indebolito per i tagli di tutti questi anni”.

La Cgil si aspettava dalla spending review, “la cui finalità è sempre più fondamentale”, qualcosa “di meglio e di più, ovvero una maggiore lotta agli sprechi reali e non l'ennesimo attacco al sistema pubblico e del welfare”. E' quanto afferma il responsabile dei Settori pubblici di corso d'Italia, Michele Gentile, in merito al rapporto del commissario per la revisione della spesa pubblica, Carlo Cottarelli, nel sollecitare il governo ad avviare un confronto con le parti sociali. La critica del sindacato parte dal fatto, osserva il dirigente sindacale, “che sarebbe molto interessante avere conoscenza delle fonti e dei 'ragionamenti' in base ai quali, secondo il commissario, vi sarebbero 85 mila esuberi tra i dipendenti pubblici, 'compensabili' con il blocco completo del turn over. Il tutto come se parlassimo di oggetti indistinti e non di professionalità e di competenze utili”.

Per Gentile, infatti, questi numeri “sembrano costruiti solo per fare teoremi e non per affrontare e risolvere problemi, così come ad esempio lo scioglimento di alcune amministrazioni pubbliche. Tra queste l'Aran, forse perché Cottarelli pensa che non vi debba essere più il rinnovo dei contratti collettivi per i dipendenti pubblici?, o il Cnel, la cui dismissione, che non condividiamo, deve passare attraverso una modifica della Costituzione. Solo due esempi ma, dalle cose che si leggono, in vari punti del piano di revisione ci si ritrova nella stessa situazione”. Tornando ai numeri, prosegue il sindacalista, “se ci si riferisce alle riforme in essere, ed in particolare al disegno di legge Delrio in tema di riordino del sistema delle autonomie locali, è bene far presente come innanzitutto i numeri non siano quelli e soprattutto, a meno di chiudere servizi pubblici fondamentali, come ad esempio i Centri per l'impiego, non vi siano esuberi ma solo una diversa distribuzione delle persone”.

In ogni caso, precisa Gentile, “forse il commissario Cottarelli avrebbe dovuto leggere il testo del ddl Delrio e, soprattutto, il protocollo firmato dal Ministro per gli Affari Regionali, della Pubblica Amministrazione, dalla Conferenza dei presidenti delle regioni e dall'Anci sulle forme di utilizzo del lavoro nelle riforme istituzionali. La stessa riproposizione 'stantia' del blocco generalizzato del turn over non tiene conto infatti degli effetti deleteri che questa misura, già presente dal 2008, sta producendo in servizi sensibili, come la sanità, l'assistenza ed i servizi ispettivi e di accertamento fiscale”.

In sostanza il giudizio della Cgil è questo: “Per una spending review, la cui finalità è sempre più fondamentale, ci si aspettava comunque di meglio e di più, ovvero una maggiore lotta agli sprechi reali e non l'ennesimo attacco al sistema pubblico e del welfare. La revisione della spesa deve essere un'attività costante della politica e deve avere una sede formale nella quale ci si possa confrontare con le parti sociali, che faccia proposte condivise con i soggetti istituzionali. Attendiamo perciò che il governo convochi le parti per capire se le proposte di Cottarelli sono le stesse dell'esecutivo. In quella sede - conclude Gentile - presenteremo le nostre proposte contro gli sprechi, per una spesa pubblica efficace e fonte di moralizzazione e di crescita”.

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