venerdì 30 novembre 2012

Impianti eolici, Astore: Irresponsabile devastazione dell'area del Fortore

"La Regione Molise sta autorizzando la realizzazione di due nuovi impianti eolici nei territori di Santa Croce di Magliano e San Giuliano di Puglia, che andranno ad aggiungersi ai 70 aerogeneratori già installati nell'area e agli oltre 159 progettati: il nostro territorio, già ampiamente compromesso dal punto di vista paesaggistico-archeologico, rischia di subire uno stravolgimento irreversibile dei suoi tratti caratteristici".







E' questo il segnale di allarme lanciato dal Sen. Giuseppe Astore, firmatario di un'interpellanza urgente presentata ieri al Presidente del Consiglio dei Ministri.

La Regione Molise, che peraltro produce il 400% dell'energia che consuma ed ha superato da tempo il limite del 20% di energia da fonti rinnovabili concordato a livello europeo, per effetto di una specifica legge regionale. è sottoposta per oltre il 72% del suo territorio a tutela paesaggistica

Eppure il Molise si è trasformato in una selva di pali eolici, con un previsto primato nazionale di un palo per per ogni chilometro e mezzo circa di superficie.

"Non è assolutamente accettabile – denuncia l'esponente di ParDem -  la svendita del nostro territorio in cambio di una manciata di euro. Non credo infatti siano ininfluenti sulla politica energetica della Giunta le somme che l'amministrazione regionale incassa dalle imprese che presentano progetti: lo 0,03 per cento del costo dei progetti stessi per "oneri istruttori", ossia proprio per studiare la compatibilità degli impianti con il territorio. Il che significa, in termini economici, che le strutture regionali incassano ad esempio circa 90.000 euro per un impianto di dieci pali".

L'episodio più recente, su cui interviene l'interpellanza di Astore, riguarda le richieste di autorizzazione unica a realizzare impianti eolici presentate nel febbraio 2010, dalle società 'Api Nòva Energia' (12 torri alte 120 metri in territorio di Santa Croce di Magliano) ed 'Inergia' (12 torri di 150 metri  in territorio di San Giuliano di Puglia).

Nel corso della conferenza di servizi indetta dal Servizio energia della regione Molise, gli uffici del Ministero per i Beni e le Attività Culturali hanno espresso parere negativo su entrambi i progetti, in quanto i due gruppi di macchine eoliche, per altezza, posizionamento sul terreno in rapporto all’andamento altimetrico dello stesso, presenza di testimonianze storico-artistiche e carenza di ogni verifica in merito alla presenza di testimonianze archeologiche, sono tali che, se realizzati, altererebbero in via definitiva ed irreversibile i tratti del paesaggio rurale entro il quale ne è prevista la dislocazione.

Nonostante il parere negativo del MiBAC, ad aprile 2010 l’autorizzazione unica è stata  rilasciata per entrambi gli impianti. Senonché, a seguito del ricorso del MiBAC, in secondo grado il Consiglio di Stato, con una importantissima sentenza del maggio 2012, dichiarava nulle le autorizzazioni rilasciate dalla regione, perché in aperta violazione del principio normativo che stabilisce il valore vincolante del parere negativo reso dall’Amministrazione BAC..

A dispetto di detta sentenza, a luglio 2012, il dirigente del Servizio energia della regione Molise, senza che gli organi deliberanti della regione abbiano assunto alcuna determinazione in proposito, trasmetteva alla Presidenza del Consiglio gli atti relativi ai due impianti, al fine di superare il parere negativo espresso dagli uffici del MiBAC. La Presidenza del Consiglio, a sua volta, con una celerità inusuale e immotivata, ha considerato l’istruttoria ormai completata ed ha deciso di trasmettere gli atti al Consiglio dei Ministri per la decisione finale, con il rischio molto concreto che gli impianti in questione vengano autorizzati.

"Con la mia interpellanza – dichiara il parlamentare molisano – ho chiamato in causa direttamente il Presidente Monti affinché respinga le autorizzazioni in questione, concesse dalla Regione Molise senza aver motivato la decisione di non adeguarsi al parere negativo del MiBAC, così come prescriveva la  sentenza del Consiglio di stato".

"E' necessario tuttavia – conclude Astore – che anche i cittadini molisani facciano sentire la loro voce per preservare un territorio dalle marcate caratterizzazioni paesaggistiche e archeologiche di grande valenza identitaria, la cui conservazione è imposta oltre che da un elementare senso civico, da un preciso dettato costituzionale".

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