Vedremo col tempo se sarà davvero la meraviglia d'Italia, per ora, diciamo che è il caso di frenare i facili entusiasmi.
Sabato scorso, in occasione del concerto “MolisArtisti” tenutosi nell’auditorium di Isernia, è stato consegnato nelle mani del sindaco Gabriele Melogli un importante riconoscimento giunto da Roma.
L’auditorium, infatti, è stato annoverato fra le “Meraviglie Italiane”, un’attribuzione davvero prestigiosa, un premio ambito e che si avvale del patrocinio della Camera dei Deputati, del Ministero per i Beni Culturali, del Ministero della Gioventù e del Ministero del Turismo.
«L’inclusione del nostro auditorium fra le “meraviglie” d’Italia – ha affermato Melogli – è la dimostrazione dell’alta considerazione di cui gode quest’opera a livello nazionale. L’auditorium deve rappresentare il vanto della nostra città, un’opportunità di crescita culturale e di sviluppo economico. Sono certo che negli anni diverrà l’emblema d’una nuova era per Isernia, un simbolo di identità, alla stregua della Fontana Fraterna e dell’Arco di San Pietro. Il riconoscimento di “Meraviglia Italiana” è anche la perentoria risposta alla cecità intellettuale dei denigratori e all’esiziale falsità dei delatori».
L’auditorium, infatti, è stato annoverato fra le “Meraviglie Italiane”, un’attribuzione davvero prestigiosa, un premio ambito e che si avvale del patrocinio della Camera dei Deputati, del Ministero per i Beni Culturali, del Ministero della Gioventù e del Ministero del Turismo.
«L’inclusione del nostro auditorium fra le “meraviglie” d’Italia – ha affermato Melogli – è la dimostrazione dell’alta considerazione di cui gode quest’opera a livello nazionale. L’auditorium deve rappresentare il vanto della nostra città, un’opportunità di crescita culturale e di sviluppo economico. Sono certo che negli anni diverrà l’emblema d’una nuova era per Isernia, un simbolo di identità, alla stregua della Fontana Fraterna e dell’Arco di San Pietro. Il riconoscimento di “Meraviglia Italiana” è anche la perentoria risposta alla cecità intellettuale dei denigratori e all’esiziale falsità dei delatori».
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