sabato 25 febbraio 2012

Province in arrivo la rivoluzione

Il Governo Monti ha trovato l'accordo. Ormai la decisione politica prevede una rivoluzione clamorosa.







C'è crisi, c'è grossa crisi: il Governo ha deciso e ha trovato l'appoggio dei partiti che lo sostengono. Non ci sarà abolizione ma non ci saranno più elezioni dirette. Così le Province saranno svuotate del loro potere politico e diventeranno un ente a elezione di secondo grado. I consiglieri dei Comuni eleggeranno in via diretta i nuovi membri provinciali cui spetterà poi decidere chi sarà il Presidente.
La democrazia subisce l'ennesimo colpo. Che senso ha avere un ente siffatto se i cittadini non avranno più controllo su di esso?
Dopo l'elezione di Monti che, ricordiamo, è stato nominato da Napolitano a sua volta nominato dai Parlamentari, un ulteriore smacco per il popolo sovrano.
Caleranno i costi, certo, dato che non avremo più un ente locale politicamente autonomo, non si svolgeranno consultazioni elettorali e spariranno gli apparati politici, le segreterie e tutto ciò che gira attorno a ogni assemblea eletta dai cittadini.

Stando alle indiscrezione le nuove Province non avranno più di quindici membri rappresentativi della volontà, non più degli elettori, ma degli eletti, ovvero i consiglieri comunali. Nessuno stipendio per loro.
Già non si possono scegliere i parlamentari che, allo stato delle cose, sono nominati dai partiti sulla base dei voti presi e si esautora ancora di più il potere dei cittadini.
Ci sarà anche crisi ma stiamo davvero perdendo la nostra sovranità. Se non è golpe questo, poco ci manca.

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